In questo libro, splendidamente illustrato, si racconta l’architettura rurale di Martina Franca e la sua inseparabile gemella: la pietra carsica delle Murge, elemento cardinale delle vicende di un popolo che con essa ha imparato a dialogare per dar vita a un movimento antropico e antropologico basato su trulli, casedde, muretti a secco, neviere e masserie. L’abbandono progressivo delle antiche attività legate alla terra ha trasformato questo patrimonio in uno sconfinato museo diffuso che ha subito l’assalto del “progresso”. Con la stessa tenacia della pietra, il territorio resiste e oggi le 254 masserie sparse nell’enorme agro martinese sono oggetto di grande attenzione sulla spinta dei grandi flussi turistici che interessano la zona.