21 Mag Il Borgo Antico
Quando nel 1310 Filippo I D’Angiò decise di fondare la Franca Martina mai avrebbe immaginato che il mix antropologico che la popolò avrebbe prodotto tanta bellezza nei secoli a venire. Tre ceppi etnici di profughi completamente diversi tra loro – Bizantini, Longobardi e Franchi – originarono una nuova realtà sociale, economica e artistica che ne fuse le caratteristiche migliori. Tra tutte si distinse la genialità dei Maestri della Polvere Bianca che esplose letteralmente nel ‘700 ispirandosi al movimento barocco che qui è filtrato dall’estro personale, dall’istinto creativo, dalla necessità di coniugare bellezza e utilità. È un barocco a sé, splendidamente anarchico e avvincente, che fa da contraltare all’architettura patrizia e allo splendore degli edifici sacri.
L’emblema dell’architettura martinese del ‘700 è la pietra calcare murgese che trionfa nella coralità del Borgo Antico interessato dall’evoluzione barocca dell’originario borgo medievale. Sia pure in assenza di una regia pianificata, il caotico disegno urbanistico martinese si compì nell’estro e nella genialità di scalpellini e capimastri, tutto finalizzato all’autonomia abitativa delle famiglie. L’architettura civile e quella sacra crebbero in sintonia con quella del popolo sulla spinta innescata dalla costruzione del Palazzo Ducale, dalla crescita demografica e dal trionfo dei Maestri indigeni della pietra murgese: la Chiesa di San Martino.
Fu una stagione di lunga durata che resistette fino alla prima metà dell’800 quando le esigenze abitative dei martinesi imposero di allargare il respiro urbanistico della città all’esterno dell’antica cinta muraria (frammentata dal dilagare dell’edilizia civile) con nuove costruzioni a più piani in una più ampia apertura visuale. Un’epoca ed uno stile soppiantati solo dall’avvento di nuove tecnologie costruttive – avvenuto nel secondo dopoguerra – con l’utilizzo del cemento armato. Oggi, questo esteso Centro Storico convive – appartato – con la città “nuova” ma resta un luogo dello spirito in cui avventurarsi, perdersi e stupirsi.